SENTIMENTO o AMORE (… per il tuo cane) – parte 1

Devo confessare che tutte le volte che pensavo alla stesura di questo argomento provavo un vago senso di disagio e/o riluttanza, e questa sensazione, quasi a livello inconscio, mi faceva sempre posporre la cosa.

Dopo numerosi tentativi infruttuosi e scervellamenti vari sul perché di ció, ho peró finalmente capito che era proprio l’analisi di questo “disagio” che avrei dovuto usare come inizio.

 

Dunque incominciamo come al solito con il significato letterario della parola “sentimento”:

WIKIPEDIA: … In psicologia con il termine sentimento (derivato dal latino sentire, percepire con i sensi) si intende uno stato d’animo ovvero una condizione cognitivo-affettiva che dura più a lungo delle emozioni e che presenta una minore incisività rispetto alle passioni. Per sentimento genericamente si indica ogni forma di affetto: sia quella soggettiva, cioè riguardante l’interiorità della propria individuale affettività, sia quella rivolta al mondo esterno.

DIZIONARIO ITALIANO (Corriere della sera):  Moto affettivo, caratterizzato da specifiche disposizioni d’animo: s. di amicizia, di amore, di odio

Benissimo! Adesso che abbiamo il significato letterario, ritorniamo per un attimo a quella riluttanza che provavo a trattare l’argomento, …perché?

La causa, a parer mio, va cercata in questi due punti :

primo, viene il fatto che per me (… e sospetto per molti e soprattutto uomini), esporre i propri sentimenti ad altri o in pubblico ci puó fare sentire come nudi o forse, direi meglio, indifesi.

secondo, se aggiungiamo che qui stiamo parlando di noi e quindi di cacciatori, a me pare che di colpo questa riluttanza aumenti drasticamente.

Sulle cause generali del primo punto le risposte possono essere abbastanza ovvie: …mancanza di scudo difensivo al proprio ego, esporsi a colpi che ci farebbero male …e via dicendo, ma sul punto del perché questo aumento di reticenza proprio nei cacciatori, … beh, questo a parer mio, merita proprio di essere analizzato!

Dunque guardiamolo meglio questo personaggio: “il cacciatore”

Da sempre nella storia dell’umanitá, il cacciatore non ha solo rappresentato la figura del “duro”, dell’impavido, del coraggioso, astuto e addirittura anche crudele se ci si riferisce al senso di “persona che infligge la morte …e magari senza riceverne rimorsi” (… cosí almeno la vedono i “verdi”!) ma anche di colui che porta un’arma, quasi un soldato in uniforme o di un poliziotto … insomma un personaggio burbero, silenzioso e deciso, tutto quello che oggi purtroppo molti interpretano sbagliando come “macho”.

Se poi vogliamo trovare degli esempi tra i tanti di come questi concetti possono influenzarci, cito la favola di cappuccetto rosso; dove il cacciatore nel finale salva la situazione e, sbudellando allegramente il lupo cattivo, ne estrae la nonna!

E via cosí: la regina cattiva e invidiosa della bellissima biancaneve, incarica il cacciatore di portagli il cuore della poveretta!

Insomma ragazzi, la maggioranza di quelli che conosco (… e forse anche io) come minimo vomiterebbe solo pensando a cose del genere!

Vi par poco l’impatto psicologico che ne deriva ad un bambino che legge? … e pare a voi che adesso che é adulto e per giunta magari cacciatore si mette a fare lo sdolcinato sciorinando a destra e a manca dei sentimenti?

Se poi questi sentimenti vengono indirizzati in pubblico per un cane (non dimentichiamo che stiamo parlando del nostro cane) …ancora peggio! …. Ma come, con tutta la gente che muore nel mondo ti metti a fare il sentimentale per un animale, … un cane!

CONTINUA…

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