TEMPERAMENTO, CARATTERE, PERSONALITÁ

Quando si usano queste parole nel linguaggio corrente, spesso esse vengono interpretate come sinonimi e scelte di conseguenza solo a favore della metrica di chi parla.

Ma, poiché in questa serie di articoli io voglio approfondire punti che ritengo essenziali per impostare una buona relazione futura con i nostri amici a quattro zampe, bisognerá prima di tutto mettere in chiaro che “temperamento”-“carattere” – “personalità” sono, per quanto interagenti tra loro, tre cose distinte e con significati diversi.

 

Definizione ufficiale della SABI nei riguardi del Bracco Italiano:

… molto versatile, si adatta magnificamente ad ogni tipo di caccia, ha spiccato istinto di ferma e riporto naturale molto sviluppato. Dotato di ottimo carattere, molto docile, dimostra facilità di apprendimento spontaneo; la sua addestrabilità è buona, soprattutto se sollecitata con dolcezza.

Sono perfettamente d’accordo sulla descrizione della SABI ma la ritengo riferita a quella che si potrebbe paragonare ad una panoramica generale.

Essendo io profondamente convinto che il segreto di una vita in comune felice ( …anche tra noi umani!) sia nello stabilire fin dagli inizi della relazione il giusto linguaggio per comunicare, capire il significato delle tre parole del titolo diventa basilare.

È stato accertato statisticamente che tra due soggetti della stesso gruppo etnico-culturale e quindi linguistico, solamente il 72% delle comunicazioni é realmente capito, questa percentuale diminuisce drasticamente in quei soggetti che non appartengono allo stesso gruppo (55%) e peggio ancora se non parlano la stessa lingua (45%).

Figuriamoci noi cosa succede quando cerchiamo di intenderci con il nostro cane!

Ecco perché, per poter costruire una relazione di intesa ottimale e proficua con il nostro amico quadrupede (… e non solo!), dobbiamo prima capire chi é “lui” e chi siamo “noi” (…e questa spesso puó risultare la parte piú difficile!) e in seguito impostare con intelligenza un linguaggio adeguato per comunicare ed evitare cosí i malintesi accorsi nella “Torre di Babele”.

Per molti questo potrebbe sembrare una perdita di tempo ma (… e chi é in coppia con un partner lo sa giá o, se no, lo saprá a breve!) un buon lavoro iniziale e quindi un chiaro e rapido intendimento, eviterá probabilmente: liti, sputi, divorzi e peggio, in riferimento a coppie umane, e, frustrazioni, dolori e punizioni, in riferimento tra noi e il cane.

Morale della favola: una ottima base per una vita piú felice per tutti ma anche e soprattutto per noi stessi.

Partiamo in ordine cronologico: TEMPERAMENTO.

Definizione letteraria di Wikipedia:

In psicologia e psichiatria il termine temperamento (etimologicamente derivante dal latino temperare, cioè “mescolare”) viene usato per indicare la mescolanza degli aspetti innati della personalità.

“insieme di disposizioni comportamentali presenti sin dalla nascita le cui caratteristiche definiscono le differenze individuali nella risposta all’ambiente. Il temperamento riflette dunque una variabilità biologica” (Lingiardi, 1996:118).

“Innati” e “fin dalla nascita”, quindi determinati dai geni stessi che compongono il nostro DNA e quindi penso anche importante aggiungere il significato letterario di “gene”:

… unità funzionale del genoma, localizzata in una zona specifica di un cromosoma ( locus ), responsabile della trasmissione dei caratteri ereditari, costituito da una sequenza di DNA che codifica una specifica proteina …

Ciò significherebbe che, giá dal momento della concepimento, per ogni animale (… anche noi inclusi!) si formeranno delle soglie tipiche di attivazione alle emozioni e ai sentimenti attivate da alcuni geni presenti nel genoma dei nostri cromosomi.

Mi sembra ovvio concludere che quindi, nei corso dei millenni, l’unica e vera selezione che siamo riusciti ad applicare sui cani e sui nostri bracchi in particolare, era ed é unicamente nella formazione del loro TEMPERAMENTO.

Fin dagli albori della simbiosi “homo et canis”, generazione dopo generazione, abbiamo sistematicamente eliminato quei soggetti che non avevano le caratteristiche desiderate (…non mi soffermo sui possibili sistemi usati ma posso immaginare che, sei io fossi un cane, la parola “selezione” mi farebbe sicuramente venire i brividi!) e favorito il prolificarsi a quelli con presentavano le caratteristiche desiderate, impostando in questo modo un determinato TEMPERAMENTO nelle diverse razze attuali.

Detto ció, é anche importante ricordare che i “selezionatori umani” appartenevano comunque ad un determinato gruppo etnico-sociale e quindi comunque “schiavi” di un TEMPERAMENTO creatosi dalla sopravvivenza.

Per dare un esempio a ció, faccio notare che basta leggere la nostra storia, per riscontrare che chi non aveva i “geni giusti” dimostrando quindi comportamenti “asociali”, veniva automaticamente “isolato” con tutto quello che ne poteva conseguire: difficoltá a “maritarsi”, beffeggio, derisione, esilio se gli andava di lusso, in altro caso: persecuzione, linciaggio, rogo, crocefissione o peggio.

Mongoli, germanici, iberici, britannici, italici e altri; tutti con geni selezionati per convivere con l’habitat e gli “usi e costumi” locali.

Ecco quindi che le varie razze canine, create per scopi diversi (caccia, lavoro, guardia, diletto, ecc.), oltre a una determinata morfologia corporea si portano comunque appresso (… nel TEMPERAMENTO) molte delle caratteristiche stereotipiche di chi li aveva selezionati.

In altre parole, noi Italici, con particolare riferimento “per caccia con cane da ferma”, abbiamo creato il corpo e il TEMPERAMENTO del Bracco Italiano e dello Spinone.

Nel prossimo articolo, stabilita l’influenza culturale sul TEMPERAMENTO, tratteremo il significato del CARATTERE e dell’enorme importanza che esso ha nella formazione della PERSONALITÀ del nostro cane (… e in noi!).

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