Come cacciare il forcello in Lapponia – parte 2
*** QUESTA è LA SECONDA PARTE DELL’ARTICOLO “Come cacciare il forcello in Lapponia”. Se non avete letto la prima parte potete farlo cliccando qui: Come cacciare il forcello in Lapponia – parte 1
Io, quasi tutti i miei galli, li abbatuti cosí:
1-sotto ferma del cane che puntava un abetino. (Intendiamoci bene, il fatto che lui ama gli spazi aperti, non toglie che allo sfrullo si comporterá come una beccaccia. É un maestro a volare e mettere un albero o un ostacolo tra lui e le vostre canne).
2-segando via mezza pianta e il forcello che volava dietro di lei.
Quindi morale della favola: non cercate di prendere la mira, del tipo: ”qui lo vedo, li no!” Imbracciate immediatamente e tirate il grilletto fidandovi del vostro istinto.
Il cane per questa caccia deve avere una buona resistenza fisica (.. e anche voi!) perché, al contrario del cerdrone, voi (tu e il cane) dovrete cercarlo nei boschi giovani (quindi bassi) o nei terreni a marcita e sicuramente ambo gli ambienti presentano: muschi, morbiditá dove il piede sprofonda (spesso in acqua), insomma un sacco di fatica extra per le vostre gambe (vostre a quelle del cane).
Un consiglio pratico: non tentate di attraversare quegli slaghi cosí invitanti e aperti delle marcite perché spezzano veramente la gambe; meglio costeggiarli.
Vediamo qualche dato tecnico:
Condizioni metereologiche buone, ancor meglio se é una bella giornata di sole (tutto il contrario del cedrone!), con temperature vicino allo zero (io lo caccio sempre alla fine di settembre).
Piombo del 6 in prima canna e 5 in seconda con contenitore; a qualcuno potrá sembrare troppo leggero ma credetemi che se il tiro é ben fatto (alias: ”ci picchiate dentro”) e alla distanza giusta (se no,non si deve sparare!) lo fulminate in aria e inoltre in quel ambiente spesso si puó incontrare le pernici artiche (ma questa caccia la descrivo alla prossima puntata).
Abbigliamento leggero (con giacca nello zaino) e assolutamente calzature impermeabili oltre la caviglia se non volete andare con i piedi bagnati per tutto il giorno.
Schiamazzi zero, esattamente come con il cedrone; comunicazione a cenni con il cane (o al compagno di caccia) e senza fretta. Lasciate lavorare il cane, dategli tempo perché ogni marcita la dovrá esplorare canteggiandone i bordi.
Ultima nota: Io mi sono fatto l’opinione che i mirtilli al forcello (al contrario del cedrone) piacciono aspri o almeno io li ho trovati quasi sempre in quelle pasture per cui, di tanto in tanto, assaggiateli e sappiatevi regolare sulla validitá di cercare in quel posto.
Detto ció: In bocca al lupo!
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